Christian Rainer

website: www.christianrainer.com

STILLICIDI @ Fabrica Fluxus

Christian Rainer (January 20th 1976) begins his artistic production in the early 90′s, cultivating a passion for music at the same time. His poetic and conceptual research, at first based on the relationship between body and mind, has been evolving by the years towards inedited discoveries of Nature until the human being completely disappeared from Rainer’s work (Stillario, 2003 - Presences Humaines, 2005). The artist avails of different languages (pictures, video, site-specific, installation art, sound, painting and so on) giving a priority to the conceptual look that always anticipates the production, as it determines the shape of it. He is sure that there’s a lot of things to reveal in the world, so that is not necessary to bring any other elements into it (objective artworks), but deepen our understanding of what already exists. This leads Rainer to a cautious approach in his works, revealing the inner qualities of things (Falena, 2007 - Opposites of the Sun, 2008 - Aidos, 2008). The whole sensible world is seen as an enormous puzzle to solve through a second reading of the secrets of Nature (April Woods, 2007 - Dialogues in The Neighbourhood, 2006). Christian Ranier worked for important museums and art galleries (Centre Georges Pompidou of Paris in 2001, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo of Torino in 2002, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Trento in 2004 and Museo Pecci of Prato in  2006/2007) and co-operate with so many artists and musicians as Karin Andersen, collettivo 01.org (Luther Blissett), Andy Fumagalli (Bluvertigo) and Giancarlo Onorato. He published his first music album “Mein braunes Blut” (Barlamuerte) in 2002 followed by “Ronin” (Ghost Records, 2004). In the 2008 he published the album “How this word resounds” (Fridge/Goodfellas) and “Turn Love to Hate” (Ghost Records/Audioglobe).

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Dall’inizio degli anni ’90 inizia le sue prime produzioni artistiche coltivando parallelamente l’interesse per la musica. La sua ricerca concettuale e poetica, iniziata con particolare riferimento ai rapporti tra corpo e psiche, si è andata evolvendo verso inedite scoperte della natura sino alla quasi totale scomparsa delle figure e presenze umane nei suoi lavori (Stillario, 2003 - Presences Humaines, 2005). In relazione alla specificità di ogni singolo progetto, l’autore si avvale dei linguaggi più disparati (foto, video, site-specific, installazioni, suono, testi, pittura e così via) dando priorità all’aspetto concettuale che sempre precede la realizzazione di ogni opera ed anzi ne determina la forma. Nelle sue produzioni è sempre più presente l’idea – come egli stesso sostiene – che nel mondo esistano ancora e soprattutto cose da svelare, per cui non è necessario introdurre altri elementi (ovvero opere oggettive) ma insistere e approfondire sulle cose esistenti. Questo porta l’autore ad avere un approccio sempre più “discreto” nelle sue opere, preferendo mettere in luce le qualità che ogni cosa custodisce in sè (Falena, 2007 - Opposites of the Sun, 2008 - Aidos, 2008). Il mondo sensibile è visto come un enorme rebus ed ogni cosa visibile è vissuta come manifestazione ermetica di qualcosa di preesistente ed arcano che può essere svelato attraverso una rilettura inedita dei rapporti tra le differenti Nature (April Woods, 2007 - Dialogues in The Neighbourhood, 2006) nel tentativo di ricombinarle, modellando così delle chimere, espressione di archetipi personali. Nelle produzioni recenti l’aspetto contemplativo è sempre più rimarcato e da esso emerge la volontà di cercare le verità più proprie delle cose, sforzandosi di interrogarle mettendo da parte il proprio arbitrio e soggettività, considerando queste come insignificanti manifestazioni della temporaneità umana (24 giugno, estinzione, 2009).

Christian Rainer ha lavorato con importanti musei, gallerie e fondazioni (tra cui il Centre Georges Pompidou di Parigi nel 2001, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino nel 2002, Galleria di Arte Moderna e Contemporanea di Trento nel 2004 e Museo Pecci di Prato nel 2006 e 2007) e collaborato in numerosi progetti firmati con altri artisti e musicisti tra cui Karin Andersen, il collettivo 01.org (Luther Blissett), Andy Fumagalli (Bluvertigo) e Giancarlo Onorato. Parallelamente prosegue le sue attività di promoter come nel caso del White Cube Europe ideato con Michele Mariano e il festival Meringhe Rosa con Elena Rapa. Discograficamente, dopo anni di sperimantazione, dalla musica indipendente a colonne sonore, da composizioni per solo piano ad un repertorio cantautoriale acustico, pubblica il primo album “Mein braunes Blut” (Barlamuerte, 2002). Seguito da “Ronin” (Ghost Records, 2004) con la band omonima ed i singoli “Low”, “Home Summer”, “Vegetable Man”, “Total Eclipse”, “Elsewhere” e “Face à Face”. Nel gennaio 2008 esce in vinile l’album (Christian Rainer & Kiddycar) “How this word resounds” (Fridge/Goodfellas) e sempre nel 2008 “Turn Love to Hate” (Ghost Records/Audioglobe) per cui Rainer firma tutti i testi, musiche e arrangiamenti. L’album è stato pubblicato insieme al DVD “Turn Love to Video” per il quale l’autore ha invitato numerosi artisti internazionali a realizzare un video per ogni brano del disco. Tre dei video sono diretti da Christian Rainer stesso.

ARTWORKS
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“Nubila”
digital print (ed 2/3)
100 x 70 cm
courtesy of Traffic Gallery

 

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